domenica 4 novembre 2012

Da fienile in residenza



In questo piccolo borgo nelle campagne senesi, a Poggio al Leccio, tra Poggibonsi e San Gimignano, immerso in ettari di natura e abbracciato dai colori avvolgenti della campagna toscana, si respira un’aria di serenità e pace assoluta. Un intero borgo, incantato e incontaminato nel suo involucro, acquistato da Marco Magni e da alcuni parenti, come nella tradizione italiana della famiglia allargata, anche se in questo caso per stare insieme durante le ferie. Il fienile invece, è aperto ad amici e viaggiatori che qui decidono di passare le vacanze. Marco Magni, architetto dello studio Guicciardini & Magni e autore dell’intero restauro, ha deciso di riprogettare e ristrutturare mantenendo l’essenza originale.

Fondamentale per lui è stato ripensare all’edificio radicalmente senza tralasciare mai la patina autentica del tempo; scelte non semplici, un lavoro fatto di piccoli ed essenziali gesti, quasi chirurgici. È palese in ogni dettaglio, materico, stilistico e cromatico, una sensibilità attenta e profonda, capace di amalgamare le sfumature del tempo senza soffocarle, ma anzi attualizzandole. «Il lavoro di restauro per un’architettura che originariamente era adibita a deposito e stoccaggio del fieno, è stato filologico, conservando il suo aspetto rurale», spiega l’architetto. «La riprogettazione, che in primis ha riguardato aspetti strutturali e architettonici, ha messo in atto un processo di annullamento delle differenze tra naturale e artificiale, si è prodotta una nuova spazialità dove interno ed esterno appartengono idealmente allo stesso ambito. In una sorta di contaminazione, gli spazi interni si dilatano e si appropriano di ambiti esterni e viceversa. La dimensione ampia e aperta dei campi viene portata all’interno, nel domestico, tutto grazie a grandi vetrate che ampliano la visione e incorniciano il panorama, come un quadro».

Il living, pensato prima di tutto come luogo di relazione, è il fulcro di questa casa e, per sottolineare questo aspetto, l’architetto Magni ha lavorato sull’apertura e la fluidità degli spazi e il grande camino che centralizza la convivialità. Questi interventi danno all’abitazione la sensazione di un grande loft, senza farle perdere l’atmosfera intima e autentica di casa familiare. Soprattutto nelle stanze da letto al piano superiore dove si è privilegiata l’intimità e la privacy. La ristrutturazione ha rivestito di nuova pelle e nuova luce l’esistente, mantenendo elementi originali come le finestre ombreggiate dai mattoni, tipiche di queste terre. Sono stati utilizzati materiali di recupero come il cotto e la pietra. Il travertino è stato impiegato in grandi formati per donare un senso di accoglienza e di calore con il suo color miele. Tutto è dominato da delicate tonalità in armonia con il taglio elegante della casa. «Per pavimentazioni e rivestimenti ho scelto travertino scuro insieme a legno di rovere sbiancato. Metallo smaltato, invece, per la scala e gli infissi. Per il restauro ho impiegato materiali tradizionali, invece, per i nuovi elementi, ho prediletto quelli contemporanei», spiega l’architetto, che conclude: «Quasi tutti gli arredi sono stati progettati e pensati come pezzi unici per questa casa, come anche le sculture in terracotta». Ovunque continui riferimenti ai processi costruttivi e ai materiali del luogo, per un dialogo con i modelli dell’architettura tradizionale toscana.












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