martedì 6 novembre 2012

Ristrutturazione in campagna

 Prima

 Prima

 Dopo

 Dopo






Una villa tra gli olivi. Marmo, intonaco e sughero.

 








Tommaso Cascella - Arte in regola



Roma - dal 6 novembre al primo dicembre 2012
Tommaso Cascella - Arte in regola

CONSIGLIO DI STATO - PALAZZO SANTACROCE ALDOBRANDINI
Piazza Del Monte Di Pietà 33 (00186)
Roma


Il complesso monumentale dei Palazzi Spada – Ossoli con le piazze Capo di Ferro e della Quercia, ed il Palazzo Santacroce - Aldobrandini (Monte di Pietà), costituiscono la “Cittadella della Giustizia amministrativa” nel cuore di Roma antica, che il Consiglio di Stato ha aperto alla Città e al proscenio internazionale, ai fini della fruizione delle loro meraviglie a molti ancora sconosciute.
orario: dal martedì al venerdì, dalle 16.00 alle 19,00 e sabato dalle 10,00 alle 12,00
(possono variare, verificare sempre via telefono)

vernissage: 6 novembre 2012. h 17
autori: Tommaso Cascella
genere: arte contemporanea, personale

http://comune-guardia-lombardi.blogspot.it/2012/11/tommaso-cascella-arte-in-regola.html


Porte in legno


LEGGERA - Porta in legno per interni, a filo muro, disponibile in tutta la tavolozza Pivato di legni e laccati

L’eleganza è Leggera. Perché non deve essere gridata, ma nasce sempre negli occhi di chi ammira. Va sussurrata all’orecchio, con discrezione. La sostanza e il calore del legno si fondono con la modernità e lo stile di una linea essenziale, dove gli spazi si dilatano in una dolce e continua progressione. I contrasti tra porta e parete lasciano spazio ad una soluzione d’arredamento che rende gli ambienti domestici all’avanguardia, seguendo lo stile moderno e minimale dell’interior design più attuale.


Pivato SOLUZIONI - Porte in legno per interni combinabili con vetri

Solo una continua contaminazione di stili e spunti concettuali è vera creatività in divenire. Per questo abbiamo iniziato a giocare con le nostre collezioni ORIGINI, LEGGERADINAMICA e con i complementi VETRI.  Perché partiamo dalla tua personalità per esaltare i tuoi spazi, con la stessa passione per il legno di sempre.


INVERSA - Porta in legno interne - Per altre prospettive

Quando si tratta di cambiare punto di vista, c’è sempre chi oppone resistenza al nuovo e chi invece lo accoglie a braccia aperte. C’è chi rimane vincolato ai vecchi schemi mentali e chi invece non vede l’ora di seguire il flusso del cambiamento. Nasce COLLEZIONE INVERSA: per altre prospettive nella porta per interni.



domenica 4 novembre 2012

Casa di Campagna


Da casa con fienile a elegante abitazione su due piani.













Da fienile in residenza



In questo piccolo borgo nelle campagne senesi, a Poggio al Leccio, tra Poggibonsi e San Gimignano, immerso in ettari di natura e abbracciato dai colori avvolgenti della campagna toscana, si respira un’aria di serenità e pace assoluta. Un intero borgo, incantato e incontaminato nel suo involucro, acquistato da Marco Magni e da alcuni parenti, come nella tradizione italiana della famiglia allargata, anche se in questo caso per stare insieme durante le ferie. Il fienile invece, è aperto ad amici e viaggiatori che qui decidono di passare le vacanze. Marco Magni, architetto dello studio Guicciardini & Magni e autore dell’intero restauro, ha deciso di riprogettare e ristrutturare mantenendo l’essenza originale.

Fondamentale per lui è stato ripensare all’edificio radicalmente senza tralasciare mai la patina autentica del tempo; scelte non semplici, un lavoro fatto di piccoli ed essenziali gesti, quasi chirurgici. È palese in ogni dettaglio, materico, stilistico e cromatico, una sensibilità attenta e profonda, capace di amalgamare le sfumature del tempo senza soffocarle, ma anzi attualizzandole. «Il lavoro di restauro per un’architettura che originariamente era adibita a deposito e stoccaggio del fieno, è stato filologico, conservando il suo aspetto rurale», spiega l’architetto. «La riprogettazione, che in primis ha riguardato aspetti strutturali e architettonici, ha messo in atto un processo di annullamento delle differenze tra naturale e artificiale, si è prodotta una nuova spazialità dove interno ed esterno appartengono idealmente allo stesso ambito. In una sorta di contaminazione, gli spazi interni si dilatano e si appropriano di ambiti esterni e viceversa. La dimensione ampia e aperta dei campi viene portata all’interno, nel domestico, tutto grazie a grandi vetrate che ampliano la visione e incorniciano il panorama, come un quadro».

Il living, pensato prima di tutto come luogo di relazione, è il fulcro di questa casa e, per sottolineare questo aspetto, l’architetto Magni ha lavorato sull’apertura e la fluidità degli spazi e il grande camino che centralizza la convivialità. Questi interventi danno all’abitazione la sensazione di un grande loft, senza farle perdere l’atmosfera intima e autentica di casa familiare. Soprattutto nelle stanze da letto al piano superiore dove si è privilegiata l’intimità e la privacy. La ristrutturazione ha rivestito di nuova pelle e nuova luce l’esistente, mantenendo elementi originali come le finestre ombreggiate dai mattoni, tipiche di queste terre. Sono stati utilizzati materiali di recupero come il cotto e la pietra. Il travertino è stato impiegato in grandi formati per donare un senso di accoglienza e di calore con il suo color miele. Tutto è dominato da delicate tonalità in armonia con il taglio elegante della casa. «Per pavimentazioni e rivestimenti ho scelto travertino scuro insieme a legno di rovere sbiancato. Metallo smaltato, invece, per la scala e gli infissi. Per il restauro ho impiegato materiali tradizionali, invece, per i nuovi elementi, ho prediletto quelli contemporanei», spiega l’architetto, che conclude: «Quasi tutti gli arredi sono stati progettati e pensati come pezzi unici per questa casa, come anche le sculture in terracotta». Ovunque continui riferimenti ai processi costruttivi e ai materiali del luogo, per un dialogo con i modelli dell’architettura tradizionale toscana.












Cantina Antinori: natura arcaica e produttività contemporanea



31/10/2012 - È stata inaugurata lo scorso 25 ottobre a Bargino, nel cuore del Chianti Classico, la nuova Cantina Antinori. Il progetto porta la firma dello studio Archea Associati a cui è stata richiesta, attraverso l’architettura, la valorizzazione del paesaggio e del territorio circostante quale espressione della valenza culturale e sociale dei luoghi di produzione del vino.

“Il programma funzionale  - spiega il prof. Marco Casamonti - è pertanto totalmente integrato all’interno di un percorso progettuale incentrato sulla sperimentazione geo-morfologica di un manufatto industriale concepito come l’espressione più autentica di una voluta simbiosi tra cultura antropica, l’opera dell’uomo, il suo ambiente di lavoro e l’ambiente naturale.

La costruzione fisica e concettuale della cantina è incentrata sul legame profondo e radicato con la terra, una relazione tanto esasperata e sofferta (anche in termini di investimento economico) da condurre l’immagine architettonica a nascondersi e con-fondersi in essa.

Conseguentemente il progetto integra il costruito al paesaggio agreste dove il complesso industriale è dissimulato attraverso la realizzazione di una copertura che definisce l’invenzione di un nuovo piano di campagna coltivato a vigneto e disegnato, lungo le curve di livello, da due tagli orizzontali che permettono l’ingresso della luce e l’inquadratura del paesaggio attraverso la definizione di un diorama che lo rappresenta e lo descrive.

La facciata, per usare una categoria propria degli edifici, è quindi distesa orizzontalmente sul pendio naturale scandito dai filari delle viti che ne costituiscono, con la terra, il sistema di “rivestimento”. Le aperture-fenditure svelano, senza evidenziarlo, l’interno ipogeo: lungo quella più bassa sono distribuiti gli spazi uffici e le aree espositive, strutturati come un belvedere posto al di sopra della barriccaia e delle zone di vinificazione, mentre su quella superiore si aprono le zone di imbottigliamento e immagazzinamento.

Il cuore protetto della cantina, dove il vino matura nelle barriques, coglie, nell’oscurità diffusa e nella sequenza ritmata delle volte in terracotta, la dimensione sacrale di uno spazio che risulta nascosto, non per atteggiamento mimetico, ma come consona opportunità per le ottimali condizioni termo-igrometriche del processo di lenta realizzazione del prodotto.

La lettura della sezione architettonica dell’edificio evidenzia come l’articolazione altimetrica segua il percorso produttivo discendente (per gravità) delle uve – dall’arrivo, ai tini di fermentazione fino alla barriccaia interrata – inverso a quello conoscitivo del visitatore, di risalita dai parcheggi verso la cantina e i vigneti, attraverso zone produttive ed espositive che vanno dal frantoio, alla vinsanteria, al ristorante, fino al piano che ospita l’auditorium, il museo, la biblioteca, le sale di degustazione e la possibilità di vendita diretta.

Gli uffici e le parti amministrative e direzionali, ubicate al piano superiore, sono scandite da una successione di corti interne che prendono luce attraverso fori circolari disposti variamente sul vigneto-copertura. Tale sistema è utilizzato per portare luce anche alla foresteria, la casa del custode. I materiali e le tecnologie evocano con semplicità la tradizione locale esprimendo con continuità il tema della naturalità ricercata tanto nell’uso della terracotta, quanto nell’opportunità di utilizzare l’energia naturalmente prodotta dalla terra per raffrescare e coibentare la cantina realizzando le condizioni climatiche necessarie per la produzione del vino”.